12 morti e 11
feriti, questo il bilancio della strage perpetrata nei confronti dei componenti della redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo.
Alle
11.30 di questa mattina,
tre uomini vestiti di nero ed armati di Kalashnikov
hanno fatto irruzione nel palazzo dove si trovavano gli
uffici del settimanale francese, gridando "Allah
hakbar" (dio
è grande).
A
perdere la vita anche il direttore del giornale Stephane
Charbonnier, "Charb", come usava firmarsi ed altri tre
vignettisti Georges
Wolinski, Cabu (Jean
Cabut) e Tignous (Bernard
Verlhac).
Hara-Kiri,
il nome originario di Charlie Hebdo, nasce come giornale satirico ed
anticlericale, era stato più volte messo a tacere. Un giornale
laico. "La
laicità è la sola soluzione perché vi sia libertà di
coscienza ",
afferma in un'intervista a MicroMega del 2013 il caporedattore di
Charlie Hebdo, Gérard
Biard .
Ci
vuole coraggio a ridere del potere politico e religioso, ci vuole
coraggio a farlo a colpi di vignette, quello che ho pensato leggendo
i giornali di oggi.
Quello
che è successo oggi è di una gravità senza precedenti, oggi si
è sparato sulla libertà di pensiero e di espressione, si è sparato
sulla satira, quella stessa satira che dalla
società nasce e che delle sue storture e contraddizioni si nutre.
Oggi
la satira piange.
#jesuischarlie
di Enza Caputo
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