lunedì 29 aprile 2013

Occhi

di Luca Milani, ex studente di cinema campano, trapiantato nella città delle due torri.


Giovanni aspetta con Aldo che Irene arrivi, all’uscita della metro. Hanno parlato per una ventina di minuti del più e del meno, ma vivendo nella stessa casa e condividendo ogni esperienza gli argomenti in un’attesa piatta si sono consumati velocemente, e da un paio di minuti non aprono bocca.
Aldo legge distrattamente il quotidiano gratuito distribuito da una ragazza a pochi passi da loro, e Giovanni osserva la gente per strada, quand’ecco che il suo sguardo viene rapito da una bella ragazza ferma davanti al semaforo. “Come vorrei che si girasse verso di me”, pensa mentre l’osserva. E poco prima che scattasse il segnale verde per i pedoni, la ragazza si gira verso di lui, senza alcun motivo.

Reti agroalimentari alternative di consumo di cibo nella letteratura scientifica

di Gaia Matteucci, umbra, laureata in Scienze Internazionali all'Università di Torino con una tesi sul Km zero.

Con la definizione di Alternative food Networks (Reti agroalimentari alternative di consumo di cibo), affermati in Italia così come all’estero, ci si riferisce ad un eterogeneo universo di pratiche e realtà la cui sistematizzazione risulta assai ardua a causa del loro carattere pulviscolare e dell’estremo dinamismo che favorisce la nascita e la scomparsa di gruppi e sensibilità in un arco temporale anche molto ristretto. Non a caso gli AFNs sono al centro di un vivo dibattito internazionale (Sonnino, Mardsen, 2006, Treagar, 2011) che ha messo in evidenza, da un lato, il grande interesse per il rinnovamento del settore rurale e, dall’altro, il dinamismo e, talvolta, l’ambiguità di modelli ed esperienze (Dansero, De Luca, Puttilli, 2012).

giovedì 25 aprile 2013

Ti ricordi quel mese di aprile? "Banditen", quattro chiacchiere con il colonnello Valerio

di Enzo Caputo, giornalista, storico e scrittore siciliano.

Passeggiamo davanti a Montecitorio, il colonnello Valerio è stanco, nervoso, parla a  tratti. Alterna silenzi a lunghi monologhi. Abbozzo una domanda: - Colonnello  le è stata  data l'opportunità di tornare sulla terra, in Italia ma non la vedo contento, perchè? - Perchè , mi chiede  perchè, già perchè? Ma come potrei con quello che vedo. I miei compagni sono morti; sui monti, dilaniati dal piombo fascista, torturati... in nome di un ideale. 



giovedì 18 aprile 2013

Se potessi mangiare un'idea

a cura di Gaia Matteucciumbra, laureata in Scienze Internazionali con una tesi sul Km zero (Alternative food networks in Piemonte: il Progetto Gac)
Gaia, ci aiuterà, con una serie di articoli, a capire e a riflettere sui temi della filiera corta, delle reti agroalimentari alternative di consumo di cibo, in particolare dei gruppi di acquisto, sotto il filo conduttore della decrescita, nel tentativo di offrire un panorama sugli attori dell'economia solidale e del bisogno di rimettere al centro dei processi economici l'uomo e i suoi reali bisogni. 

Potrete leggere il primo articolo nella rubrica "Articolo21" del nostro blog e nella relativa sezione "Se potessi mangiare un'idea".

Buona lettura!


Produzione e consumo di cibo: un quadro generale

di Gaia Matteucci, umbra, laureata in Scienze Internazionali all'Università di Torino con una tesi sul Km zero.

I modelli di produzione e consumo di cibo sono stati interessati negli ultimi decenni da profondi cambiamenti, come effetto del complesso processo di riorganizzazione che ha interessato l'intero sistema agroalimentare. I processi di modernizzazione e globalizzazione dei sistemi produttivi e degli scambi commerciali, che nel settore agricolo si sono espressi principalmente nel modello di produzione agro-industriale massificato e standardizzato, e i cambiamenti delle modalità di organizzazione del lavoro e della società, hanno favorito la crescita di un sistema regolatore che tende pian piano a diventare predominante. In tale sistema, la produzione ed il consumo di cibo sono sempre più scollegati tra loro, sia nel tempo che nello spazio. Allo stesso modo la produzione agricola stessa è decontestualizzata: viene separata dalle specificità degli ecosistemi locali e dalle collettività regionali. I luoghi di produzione e di consumo, intesi come località specifiche, così come la loro interazione, non hanno più rilevanza.


venerdì 12 aprile 2013

Mission - Engaging Conflict Summer School

Interessantissima Summer School sui conflitti armati.
Luogo: Torino, Dipartimento di Cultura, Politica e Società.
Date: 8 luglio - 19 luglio 2013
Possibilità di borse di studio per i fuori sede. 
Le iscrizioni sono aperte ad un massimo di 25 partecipanti.
Consultare il seguente sito per ulteriori informazioni
http://www.engagingconflict.it/ec/?page_id=17

mercoledì 10 aprile 2013

DL

di Luca Milaniex studente di cinema campano, trapiantato nella città delle due torri.

Russia, Terza Guerra Mondiale.
Mi trovavo al confine con la Finlandia, dopo aver disertato, inseguito da nemici che volevano uccidermi per la mia nazionalità, inseguito da compatrioti che volevano il mio sangue per restituirlo a quella che chiamano “la nostra terra”. Correndo verso la salvezza, in una nazione ancora neutrale, che sembrava irraggiungibile.
Erano mesi che io e lei, la ragazza con la quale avevo lasciato la trincea, scappavamo dal nostro destino, abbagliati dalla luce di un futuro pacifico.

lunedì 8 aprile 2013

Siria, attentato in centro a Damasco. Tv di Stato: 15 morti e 53 feriti

Secondo i media ufficiali si è trattato di un'autobomba, esplosa tra la piazza Sabaa Bahrat, dove è situata la Banca Centrale, e via al-Shahbander. Il bilancio delle vittime e dei feriti è provvisorio. Il canale allnews al-Ikhbariya ha affermato che la deflagrazione è avvenuta nei pressi di una scuola, "bambini tra le vittime"

BEIRUT - La televisione di Stato siriana ha aggiornato il bilancio dell'attentato nel centro di Damasco, tra piazza Sabaa Bahrat, dove è situata la Banca Centrale, e la zona residenziale di al-Shahbander. Le vittime, riferisce il canale, sono 15, i feriti 53. Anche l'agenzia ufficiale siriana Sana parla di almeno 15 morti, mentre i feriti sarebbero 27.

domenica 7 aprile 2013

Palafitte in Cemento

di Luca Milani, ex studente di cinema campano, trapiantato nella città delle due torri.

Si vede, da lontano. È quel palazzo di cui mi hanno detto Robert e Jake, quello dove vivrò d’ora in poi. È strano, lo credevo più alto… certo, una volta lo era. Ma ora, dal ponte di una piccola nave sgangherata e maleodorante, quel palazzo che si staglia all’orizzonte con il sole che batte da levante, non sembra niente di che. Nonostante siano ben cinque piani.
- Ehi, lo vedi? Ci saremo tra poco! -
Una voce squillante e fremente di eccitazione mi interrompe, sbatto un paio di volte le palpebre, scuoto il capo.
- Si, l’avevo immaginato… -
Robert mi pare sempre di più un esaltato, un pazzo, che con questa storia dello scioglimento dei ghiacciai artici c’è andato a nozze. Uno tanto pazzo di scorazzare il mondo come è ora è molto ben pagato… finché vive. E lui è vissuto ben più di altri suoi colleghi.


Diritti civili, tra avanguardie e oscurantismi

di Valentina Mazzeo, studentessa siciliana di Giurisprudenza.


“Il nostro viaggio non sarà completo finchè i nostri fratelli e sorelle gay non saranno trattati dalla legge come chiunque altro; poiché, se davvero siamo stati creati tutti uguali, anche l’amore che ci promettiamo l’un l’altro deve essere uguale”.
Barack Obama parla così durante il discorso inaugurale della 67ma legislatura degli Stati Uniti d’America. Il Presidente della prima potenza mondiale si schiera apertamente in difesa dei diritti delle persone omosessuali e prosegue chiedendo alla Corte Suprema di abolire una legge federale del 1996 che definisce il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna.  Nel documento della Casa

EDITORIALE

    “ Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
    La stampa non può
essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
    E’ doveroso aprire con
queste parole, belle, terribili e gravide di significato, la Rubrica
Articolo 21 che Euravia Onlus inaugura oggi per ricordare il suo primo
anno di vita.
    Abbiamo voluto dedicare una spazio libero alla parola e al
pensiero di quanti vorranno dare il loro contributo inviando i lori
scritti su tematiche che comportino una crescita sociale e culturale.
Avremo cura di pubblicarli, nell’apposita rubrica, previa verifica.

Cronaca di un’impiccagione



L’Iran ha raggiunto un triste primato nelle esecuzioni. Amnesty International denuncia che almeno 630 persone sono state condannate alla pena capitale nel 2012. Ma secondo il rapporto pubblicato il 4 aprile dall’organizzazione per i diritti umani Iran human rights il numero potrebbe essere più alto: le persone messe a morte ufficialmente sono 580 (una sessantina in esecuzioni pubbliche) e almeno altre 85 esecuzioni potrebbero essere avvenute in segreto nella prigione Vakilabad di Mashhad.
Gran parte delle condanne a morte sono state emesse per reati legati al traffico di droga. Ma in Iran basta molto meno per rischiare la vita: il 20 gennaio 2013 due giovani, di 19 e 23 anni, sono stati impiccati pubblicamente a Teheran per un furto con aggressione. Il loro crimine era stato filmato da alcune telecamere di sorveglianza, la registrazione era finita su YouTube, dove era stata visualizzata da migliaia di utenti, scatenando un’ondata d’indignazione che ha spinto le autorità a emettere una condanna particolarmente severa.