Come si è visto nel corso dei primi due
articoli, caratteristica distintiva delle varie realtà riconducibili
all'universo degli AFNs è la loro estrema eterogeneità e fluidità, che rende
difficile operare attraverso rigide categorizzazioni e classificazioni.
Ancor più complesso è tratteggiare un quadro
completo degli AFNs in Italia data l'assenza di un reale censimento delle
esperienze nazionali. La mancanza di tale censimento deriva soprattutto dalle
caratteristiche di informalità che connotano alcune di queste esperienze, nate
per sfuggire alle logiche di classificazione e inquadramento normativo
all'interno del sistema. Tuttavia, dalle diverse fonti di informazione
disponibili, rapporti di associazioni di categoria e di Coldiretti, portali
on-line, associazioni di consumatori, testi sul consumo critico, l'immagine che
emerge è di uno scenario in forte crescita.
La forma più classica di AFNs, la vendita
diretta in azienda, ha registrato un forte impulso. Nel corso del 2009, ultimo
anno di rilevazione disponibile, è cresciuto ancora il numero di aziende
agricole che veicolano, in parte o totalmente, la loro produzione attraverso
circuiti brevi di vendita. In particolare, tra il 2008 e il 2009 le aziende con
vendita diretta sono aumentate del 4,7%, passando da 60.700 alle 63.600. Dal
2001 al 2009 il numero di aziende è aumentato del 64% a testimonianza
dell'interesse che la vendita diretta ha nei confronti, tanto delle aziende
agricole, quanto dei consumatori (Gardini, Lazzarin, Cristofori, 2009). Di
queste, oltre 2.500 utilizzano tecniche di produzione di tipo biologico
certificato, il 16% in più rispetto al 2009 (Biobank, 2012).
Anche sul versante dei farmer's market (mercati
dei contadini) si può parlare di una realtà in forte espansione. Regolamentati
in Italia con il d.lgs. 228/2001 e il d.m. 20 novembre 2007, sono gestiti dagli
agricoltori in forma riunita, o tramite le loro associazioni, o dal personale dei
Comuni che li promuovono e li ospitano. Il portale web della Fondazione
Campagna Amica attiva nella promozione dell'agricoltura
italiana nell'ambito dei farmer's market, del turismo rurale responsabile e
dell'ecosostenibilità, ospita più di 1000 realtà registrate (500 a fine 2010)
capaci di coinvolgere più di 20.000 produttori. I farmer's market sono
concentrati prevalentemente al nord, con il 61% dei mercati nazionali, e con
Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte in testa per numero di realtà attive (Franco
S., Marino D., 2012).
Fra le modalità di vendita innovative, proprio
la realtà dei gruppi di acquisto solidali, ovvero gruppi di persone che
spontaneamente decidono di riunirsi per comprare direttamente dai piccoli
produttori, registra un forte incremento. Consultando il portale del
coordinamento nazionale dei Gas (www.retegas.org a Gennaio 2013), risultano
censiti 923 gruppi, a fronte dei 598 rilevati nel 2009 e degli 861 nel 2011
(Biobank, 2012), di cui 14 in forma di reti di più Gas che si organizzano
collettivamente. Particolarmente vasto risulta essere poi il numero dei Gas informali,
tanto da rivelare un numero doppio di realtà attive sul territorio nazionale rispetto
a quelle censite. La Lombardia resta la regione leader per numero assoluto di Gas
(239), seguita dalla Toscana (122), Piemonte (100), Veneto (84) e dall'Emilia Romagna
(81).
I dati sul panorama degli AFNs a livello
nazionale mettono in evidenza quanto la loro diffusione sia segnata da profonde
differenze territoriali. Queste sono legate ad una frattura tra centro-nord e
centro-sud Italia e ad una stretta connessione tra grandi centri urbani e
pratiche riconducibili agli AFNs. Nel centro sud Italia infatti, la vendita
diretta in azienda, o presso il piccolo produttore, è una pratica da sempre
esistita, dato che permane una modalità di relazione molto forte con la
socialità del territorio. D’altra parte, nelle aree soprattutto rurali non
intervengono difficoltà logistiche nell’acquisto, come vicinanza, orari e
assortimento, e, la vendita diretta, è un fenomeno fortemente radicato che di
solito interessa un numero limitato di prodotti nel cui ambito l’azienda o il
piccolo contadino sono specializzati (soprattutto nel settore vitivinicolo e
olivicolo e per prodotti freschi come ortofrutta e carne). Anche per questo
motivo, il numero dei Gas nel centro-sud Italia è praticamente inesistente.
Costituire un gruppo spontaneo di persone che si organizzano per comprare
direttamente dal produttore locale è un bisogno che non sussiste poiché già
soddisfatto dalla cultura tradizionale del cibo e da un rapporto già
consolidato con il territorio e la rete dei produttori locali. Le regioni del centro-nord
Italia e, in particolare, le grandi città del nord-ovest, come Torino e Milano,
mostrano al contrario uno spiccato interesse per le diverse pratiche legate
agli AFNs. Le città si dimostrano non solo un semplice mercato di sbocco dei
prodotti provenienti dalle campagne, ma sempre più efficaci laboratori di
progettazione di AFNs da cui partono richieste di consumo critico e di un
coinvolgimento diretto di un numero crescente di persone nell'organizzazione
pratica delle reti.
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