sabato 1 giugno 2013

I GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALI: UNA PANORAMICA

di Gaia Matteucci, umbra, laureata in Scienze Internazionali all'Università di Torino, con una tesi sul Km zero. 

I gruppi di acquisto nascono su iniziativa dei consumatori. Sono gruppi di persone, in genere amici, conoscenti o persone che condividono ad esempio lo stesso palazzo o luogo di lavoro, che decidono di acquistare periodicamente (generalmente a cadenza settimanale) prodotti direttamente dai produttori locali mediante ordini collettivi.

In Italia tali iniziative si concretizzano nei GAS, Gruppi di Acquisto Solidali, diffusi a partire dal 1994, quando nasce il primo Gas a Fidenza. In quel periodo si diffonde in Italia l'operazione Bilanci di Giustizia, che chiede alle famiglie aderenti di monitorare e modificare secondo giustizia la struttura dei propri consumi, a partire dal carrello del supermercato. Spesso sono proprio i gruppi dei bilanci di giustizia che praticano gli acquisti collettivi tra le loro attività.
Nel 1996 viene pubblicata dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo la “Guida al Consumo Critico”, che contribuisce ad accelerare il disagio verso il sistema economico e spinge verso la ricerca di alternative. Tale guida ha lo scopo di orientare la scelta del consumatore fornendo informazioni sul comportamento delle imprese relative alla sicurezza e diritti dei lavoratori, impatto ambientale, sperimentazioni sugli animali, legalità.
Nel 1997 nasce la rete dei gruppi di acquisto solidale (www.retegas.org), con l'intento di collegare tra loro i diversi gruppi, contribuire alla diffusione dei Gas e scambiare informazioni su prodotti e produttori. Da allora il fenomeno si è diffuso a macchia d'olio su scala nazionale, sia dal punto di vista della creazione di nuovi gruppi, sia dal punto di vista della visibilità, caratterizzandosi per l’estremo dinamismo e la facilità con cui nuovi gruppi e sensibilità nascono e muoiono anche in tempi molto ridotti.
Il concetto di solidarietà, base valoriale dei gruppi, si manifesta lungo tre direzioni. Innanzitutto verso i produttori locali con i quali si instaura una relazione diretta e fiduciaria; verso i produttori del sud del mondo, tramite l'adesione ai principi del commercio equo e solidale; infine tra i consumatori stessi, che portano avanti collettivamente, mediante lavoro volontario, le attività del gruppo.
Essere un “gasista”, quindi, non vuol dire soltanto risparmiare attraverso gli ordini collettivi, ma, soprattutto, essere un consumatore critico e chiedersi cosa c'è dietro ad un determinato bene di consumo: se chi lo ha prodotto ha rispettato l'ambiente e il lavoro delle persone che lo hanno trasformato, quanto del costo finale serve per pagare il lavoro di chi lo produce e quanto invece va a coprire i costi dell'imballaggio, della pubblicità e più in generale dell'intermediazione dovuta ad un allungamento superfluo della filiera.
L'esperienza dei Gas, seppur spesso nell'informalità e unicità di ogni realtà, è volta a creare dei luoghi di vendita alternativi rispetto alla grande distribuzione all'interno dei quali ogni membro ricerca in prima persona prodotti locali mediante un rapporto fiduciario e la relazione diretta con i produttori del territorio.
I gruppi di acquisto solidali esistenti possono strutturarsi in una triplice modalità (IRES, 2010). Una prima tipologia di organizzazione è quella informale, caratterizzata dall'assenza di una vera e propria struttura, adattandosi generalmente a quei gruppi di dimensione ridotta, nati talvolta per sfuggire alle logiche della classificazione e dell'inquadramento normativo. Le spese di gestione dell'attività vengono ripartite tra i soci senza aggiungere ricarichi sui prezzi dei prodotti.
Una seconda tipologia prevede l'appoggio ad un'associazione o a cooperative esistenti. Per realizzare ciò, occorre che i membri diventino soci dell'associazione e che gli acquisti collettivi rientrino tra le finalità dell'associazione. Il vantaggio di questa tipologia è la possibilità di avvalersi delle strutture logistiche dell'associazione, praticamente inesistenti nei casi dei gruppi informali.
Una terza tipologia è quella di formalizzare il gruppo costituendosi in associazione. Questa esigenza generalmente sorge quando il gruppo aumenta in termini di dimensione e preferisce diventare un soggetto giuridico per ottenere anche agevolazioni, come l'utilizzo di strutture e locali comunali o per ottenere fondi destinati alle associazioni.
Per quanto invece riguarda la comunicazione all'interno del gruppo, questa avviene quasi esclusivamente via e-mail. In questo modo vengono eseguiti gli ordini, inviate le comunicazioni e fissati gli incontri. Gli ordini si basano su una lista di prodotti decisa dal gruppo per gli acquisti collettivi, vengono quindi raccolti e sommati per definire un ordine di gruppo che viene trasmesso al produttore. In genere viene individuato un referente (talvolta due) per ogni prodotto acquistato. Questa persona, spesso rappresentata da colui che propone il prodotto, ha l'incarico della gestione completa dell'acquisto che consiste nelle attività di: informare il Gas circa le modalità di acquisto, raccogliere gli ordini e inoltrare l'ordine complessivo al produttore, organizzare il metodo di trasporto, eseguire il pagamento, depositare il prodotto nella propria abitazione o nelle strutture a disposizione del Gas e infine distribuire il prodotto tra i membri.
Il trasporto dei prodotti, nella maggior parte dei casi, può avvenire mediante corriere per quel che riguarda i prodotti non reperibili sul mercato locale, che si prestano alla spedizione poiché non deperibili, o mediante consegna a domicilio da parte del produttore, soprattutto per quanto riguarda i prodotti freschi. Per la distribuzione, nel caso in cui i prodotti vengono depositati in un'abitazione privata, i membri del gruppo cercano di ritirare il prodotto il giorno stesso, soprattutto se fresco. Nel caso invece dei gruppi che hanno a disposizione delle strutture su cui appoggiarsi, vengono fissati dei momenti precisi di distribuzione pagando generalmente al momento del ritiro.
Il paniere dei prodotti acquistabili varia da gruppo a gruppo, a seconda del livello di organizzazione e del numero di membri. Dato che sono basati sul principio della responsabilità e del volontariato, a Gas piccoli con strutture organizzative informali sono associati panieri di prodotti limitati. I Gas più grandi, i quali possono appoggiarsi ad organizzazioni già esistenti come associazioni, parrocchie, circoli, riescono invece ad offrire ai propri membri una selezione di prodotti più ampia. É evidente come l'appoggiarsi a terzi, o costituirsi come associazione, permette ai Gas di usufruire di servizi quali magazzini, e sedi per il deposito e la distribuzione dei prodotti, e la possibilità di avere più soggetti volontari referenti di compiti specifici, come la gestione amministrativa e soprattutto la ricerca e la cura di rapporti con più produttori, permettendo dunque l'ampliamento del paniere dei prodotti.
Tra i prodotti acquistabili si spazia dai prodotti alimentari freschi o a lunga conservazione, prodotti per l'igiene della casa e per la cura del corpo. Sul fronte della scelta dei produttori, in genere, i Gas si orientano su produttori “piccoli, locali e solidali” (Saroldi, 2008) conosciuti direttamente o consigliati da altri Gas. I membri, infatti, danno molta importanza alla fiducia come elemento indispensabile che indirizza le scelte e come garanzia di qualità, che permette anche di indirizzarsi verso produttori biologici che non hanno forme di certificazione istituzionalizzate. Di pari passo va la dimensione locale del prodotto motivata dalla necessità di sostenere i piccoli produttori e le economie locali e dalla convinzione che la filiera corta produca un minor impatto ambientale. Il prezzo, invece, non rappresenta un criterio discriminante nella scelta dei prodotti, che sembra esser subordinata a criteri qualitativi e non meramente economici. Laddove non è possibile acquistare prodotti locali oppure non esista un reale sostituto presente sul mercato nazionale, la “solidarietà” del gruppo si orienta verso altri circuiti come quelli del commercio equo e solidale.
Il rapporto di fiducia tra consumatore e produttore, e, di conseguenza, il rapporto diretto che si viene a creare con quest’ultimo, al fine di conoscere il più possibile i metodi di produzione, sono elementi chiave nelle dinamiche dei gruppi di acquisto. Questa fiducia cresce ancor di più quando è il consumatore a partecipare attivamente all’organizzazione della fornitura, come nel caso dei Gas. L’interfacciarsi con continuità con la propria clientela può permettere d'altra parte al produttore locale una migliore conoscenza dei gusti e delle preferenze dei propri clienti, per mezzo di un continuo scambio di informazioni. Grazie a ciò egli può dedicarsi con maggiore cura alla qualità dei propri prodotti, permettendosi così di vendere a prezzi leggermente più elevati.

I gruppi di acquisto cercano, ove possibile, di visitare personalmente i produttori organizzando delle gite con degustazione. L’atto d’acquisto non consiste più in un gesto automatico ma diventa il risultato di un’esperienza diversa, cui si attribuisce consapevolmente significato. I rapporti di prossimità tra consumatori e produttori generano un legame relazionale ed identitario capace di rendere i singoli gruppi d'acquisto stabili nel tempo. E' proprio il valore aggiunto innescato da tale legame identitario che riesce ad attivare un rapporto di fidelizzazione tra consumatore e produttore che ha modo di crescere esponenzialmente al diminuire della distanza tra i due soggetti.

1 commento:

  1. Uno spaccato sintetico ed esaustivo... Onestamente non avevo la minima idea di cosa fosse un GAS!

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