Negli ultimi anni è emersa chiaramente la
crescita del numero dei gruppi. I Gas si sono interrogati su come questa
crescita potesse essere indirizzata ed utilizzata per consentire di ottenere
prodotti e servizi secondo lo stile dei Gas ma che da un singolo gruppo non
possono essere gestiti in modo autonomo a causa della complessità della
filiera. Uno strumento in mano ai Gas per ampliare le loro possibilità di
acquisto è costituito dai coordinamenti locali, anche detti retine o intergas
(Saroldi, 2008).
Le retine sono un coordinamento tra i Gas di
una stessa zona che si mettono insieme per svolgere azioni di promozione e per
coordinare acquisti. Un esempio tipico è quello delle arance, nel quale
l'acquisto in comune tra più Gas consente di ridurre le spese di spedizione. A
Torino il coordinamento tra Gas ha dato vita a GASTORINO, un' associazione ed
una mailing list a cui sono iscritti i Gas di città e dintorni. “Le Galline
Felici” si occupa di gestire un ordine collettivo per i Gas della zona,
inviando un messaggio sulla mailing list con le indicazioni per eseguire
l'ordine. In questo modo vengono raccolte le richieste di tutti i Gas per
formare un ordine complessivo verso il produttore; nel giorno della consegna
ogni Gas andrà poi a ritirare le sue cassette. Dal momento che i volumi di
acquisti sono molto elevati, l'azienda del produttore siciliano da sola non è
più sufficiente a soddisfare le richieste; per questo motivo gli agricoltori
vicini sono stati coinvolti nel progetto ed hanno costituito un consorzio per
rispondere alle richieste dei Gas, diversificando l'offerta dei prodotti e per
risolvere i problemi logistici legati al trasporto. Gli agrumi vengono pagati
loro un prezzo che può essere anche cinque volte superiore a quello a cui
sarebbero costretti a vendere nei canali della distribuzione tradizionale,
mentre ai componenti del Gas le arance biologiche vengono a costare meno che al
supermercato.
La rete dei Gas ha una struttura estremamente
orizzontale in cui i singoli gruppi sono l'elemento attivo; questo consente
l'integrazione e il sostegno reciproco tra gruppi anche molto diversi tra di
loro. In questo modo, i Gas promuovono la ricerca di soluzioni collaborative a
tutti i livelli: all'interno del gruppo, con i produttori e verso gli altri
gruppi.
L'associazione GAStorino nasce
nel 2001 e raggruppa associazioni e Gas del territorio della provincia di
Torino, assumendo un ruolo di coordinamento e razionalizzazione. Si occupa di
sostegno ai gruppi di acquisto organizzando acquisti collettivi tra gli
aderenti all'associazione, promozione e sostegno ai Gas e più in generale alle
pratiche di consumo critico e di economia solidale attraverso lo scambio di
informazioni, mediante il sistema di mailing list, e attività culturali. Gli
acquisti collettivi sono motivati dalla necessità di sviluppare accordi più
stabili e duraturi con i produttori, soprattutto se localizzati fuori regione,
ottenendo così un vantaggio reciproco sia per il produttore sia per il
consumatore. Il produttore si trova ad avere un solo interlocutore che
raccoglie gli ordini complessivi degli aderenti, i Gas invece hanno la
possibilità di gestire in maniera più efficiente gli ordini. Attualmente fanno
parte di GAStorino una settantina di gruppi circa e reti attive in città e
provincia. Dall'analisi dei prodotti delle aziende ordinabili tramite GAStorino
emergono prodotti altamente specifici che danno la possibilità di orientarsi ad
un consumo critico che riguarda non solo la scelta dell'alimentazione ma anche
dell'abbigliamento e delle calzature ampliando così l'offerta del paniere dei
Gas.
La presenza di un coordinamento dei Gas
torinesi ha consentito nel tempo di sviluppare alcune iniziative e progetti che
altrimenti, a livello di ogni singolo gruppo, non sarebbe stato possibile
promuovere, consentendo così una crescita della rete.
Il caso dei Gas mostra quanto la capacità di
collocarsi a scale differenti sia strategica. I gruppi d'acquisto infatti non
devono esser visti come realtà chiuse all'interno dei loro sistemi di relazioni
e dei rapporti privilegiati che riescono ad instaurare con i produttori.
La rete attivata dai Gas può arrivare a
comprendere produttori, altri Gas e associazioni del territorio nel quale si
inserisce, ma anche altri soggetti presenti sul territorio nazionale così come
con quei produttori che riforniscono prodotti non reperibili sul territorio
locale. Ciò permette alle reti di economia solidale di attraversare i territori
anche in relazione a più scale e di mettersi in contatto con territori e
contesti differenti da quello di partenza. Nel caso di GAStorino è proprio un
salto di scala, cioè il passaggio da una dimensione pulviscolare di tanti
gruppi più o meno autonomi, ad una
rete soggetta ad un coordinamento d'insieme, a
consentire ai Gas un mutamento qualitativo dato dalla possibilità di aumentare
il paniere dei prodotti acquistabili, di favorire gli scambi e il flusso di
informazioni e di risolvere i problemi legati alla logistica.
L'altra volta, fra le altre cose, si parlava anche del fattore tempo che porta gli individui "chiave" ad impegnarsi sempre più. Mi chiedo, man mano che i Gas si espandono aumentando i quantitativi di merce ordinata, sarà possibile comunque continuare questa attività prescindendo dai meccanismi di un vero e proprio lavoro a tempo pieno? Voglio dire: i diretti interessati, trovandosi ad impiegare sempre più tempo da dedicare a questa attività, potranno continuare ad indossare ancora "i panni del volontario"? Un saluto, Lucia.
RispondiEliminadiciamo che la strada del lavoro volontario è per ora quella percorribile. se il "modello" gas, se di modello si può parlare, si espanderà a tal punto da costituire un modello economico diverso e alternativo a quello dominante ( ma ancora non siamo giunti a quel momento) si ripenseranno i vari "ruoli". per ora, da quello che ho avuto modo di osservare e studiare ci si organizza un po' come si può. i gas più numerosi e strutturati che magari si appoggiano ad associazioni già esistenti si possono avvalere dell'aiuto di personale delle associazioni. diverso è il caso del progetto Gac nato a Torino e provincia, di cui sto parlando in questi ultimi articoli, in cui i coordinatori di ogni gruppo sono retribuiti. in linea di massima però l'organizzazione di un gas prevede la divisione di responsabilità all'interno del gruppo. se il gruppo cresce "dovrebbero" crescer di pari passo anche i referenti di ogni prodotto.
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